Ultima modifica: 14 aprile 2017

UndeRadio

UndeRadio è un progetto educativo con il quale Save the Children vuole coinvolgere giovani studenti italiani e di origine straniera in azioni di sensibilizzazione, informazione e comunicazione sui temi dell’integrazione e del contrasto a tutte le forme di discriminazione e intolleranza, con l’obiettivo di favorire il reinserimento sociale di coloro che vivono situazioni di marginalità.

L’I.C. Marotta è una delle 36 scuole italiane che partecipano al Progetto. Una volta al mese gli alunni partecipano alla redazione cittadina di Napoli con le altre 12 scuole medie e superiori. Nel corso del mese, all’interno della scuola gli alunni registrano interventi su diversi temi che possono essere ascoltati sulla webradio Underadio.

Resoconto del prof. Armando Patierno relatvo all’incontro di giovedì 22 novembre 2013

… poi dipende dalle aspettative che uno ha ma io, per esempio, nemmeno pensavo che qualche ragazzo decidesse di venirci alla Sogliano, di pomeriggio, a piedi, con me.

Invece in maniera molto semplice, S., M., I. si sono offerti subito, come hanno fatto A.  e B. . Già la composizione di questo gruppo è tutto un programma, se si pensa che S. e I. sono diversi come il giorno e la notte, B. aveva partecipato in modo oppositivo agli altri incontri e A. è il motivo stesso per cui abbiamo scelto queste due classi, dal momento che il tema centrale di Underadio è la non discriminazione.

Quando siamo arrivati alla Sogliano, c’erano una cinquantina di persone in cerchio che ascoltavano il responsabile nazionale del progetto mentre parlava dei temi e della linea editoriale di Underadio. Cose tipo Identikit, Oi dialogoi, Cucina globale. Hanno formato 6 gruppi, due delle superiori (e per dire, c’era il liceo Umberto, uno scientifico, un tecnico) e quattro delle medie.

Tre dei nostri ragazzi si sono seduti nel gruppo stando con la sedia un po’ più indietro e con le gambe di lato, chissà cosa volevano esprimere. Le altre due hanno partecipato da subito. Appena i ragazzi dei diversi gruppi hanno cominciato a parlare si è subito notata una differenza di linguaggio: tutti quei ragazzi parlavano un italiano sconosciuto ai nostri. M. cercava il mio sguardo e scoppiava a ridere.

Il giorno dopo poi, ho chiesto conferma ai ragazzi e mi hanno detto proprio così: “Prof, parlavano come adulti” o “Andavano in profondità nelle cose, conoscevano proprio le parole”.

Da parte mia ero convinto che gli altri prof avessero barato portando i migliori di ogni classe, ma non lo so, forse esiste questa grande differenza sociale tra il Rione Traiano e altri quartieri di Napoli. Lì c’erano le zone della stazione e dei Quartieri, non Posillipo e il Vomero.

Poi ogni gruppo ha registrato il resoconto del proprio lavoro e un componente del gruppo  faceva pure da tecnico del suono. B. S. , per esempio, hanno scelto di fare questo, mentre gli altri hanno proprio registrato i loro interventi parlando di cucina e di diritto di cittadinanza.

Tutti gli altri restavano in silenzio per ascoltare e per far sì che la registrazione fosse di buona qualità.